CIBO E ASTROLOGIA KARMICA

Mi sorprendo anch’io ogni volta in cui scopro un modo nuovo in cui il cibo possa essere usato per la nostra crescita personale.

L’obbiettivo delle vacanze di quest’anno è stato ritessere relazioni di amicizia che, per la distanza e la mancanza di tempo, si erano per così dire impolverate. Non ho scritto, ma ho vissuto di questi incontri ed ora li porto con me in quello che continuano a darmi quotidianamente.

Tra questi sono andata a trovare un’amica di Cesena, super appassionata di astrologia karmica, e mi è balzato all’occhio per la prima volta un nesso tra il cibo e l’astrologia karmica🌌. Nella carta natale, ovvero la mappa del cielo al momento della nostra nascita, è possibile trovare traccia delle esperienze che a livello karmico abbiamo ripetuto e leggere quelle che ci potrebbero aiutare ad evolvere per non ripeterci all’infinito. Si può inoltre risalire alla nostra ferita karmica e alle credenze ombra che questa genera.

Mentre la mia amica parlava pensavo al fatto che la scelta del cibo non è casuale nemmeno rispetto a questo tema.

Faccio un esempio: nella mappa natale potrei leggere che ho vissuto molte esistenze nel tentativo di affermare me stesso, nel riconoscere che ho gli stessi diritti dell’altro ad esistere, che non sono invisibile e che mi sono sempre trovato davanti a prepotenti. Se ora voglio prenderne responsabilità  ed evolvere, ho bisogno di un tipo di energia guerriera, combattente, forte e quindi sarà probabile che fatichi ad aiutarmi mangiando insalata, germogli, fiori e carboidrati di qualsiasi tipo. Probabilmente per spingere quella consapevolezza e metterla in atto avrò bisogno di cibi più proteici e grassi che invece mentalmente o per scelta rifiuterei. Ascoltarmi vuol dire anche questo! La scelta del cibo viene rinnovata di volta in volta seguendo la mia evoluzione; se oggi spingo con un certo tipo di cibo, magari in futuro avrò bisogno di un cibo completamente diverso, di tutt’altra energia (N.B.= parlo di cibo vero, non di surrogati a forma di cibo).